Giusy Ocello | 28 Ottobre 2022

La biologia della relazione nella crescita personale, sociale e aziendale

L’uomo è un animale sociale. Una frase ovvia che, però, offre al tempo stesso uno spunto di riflessione molto importante per comprendere il modo di agire di una persona e la sua stessa crescita. Sociale e personale. 

Dall’alba dei tempi, le persone ricercano relazioni sociali. Esiste, si potrebbe dire, una sorta di interdipendenza con l’ambiente sociale. Le relazioni che costruiamo, positive o negative che siano, infatti, condizionano il nostro modo di essere, costruiscono i nostri ricordi, i nostri modi di agire, il nostro modo di ragionare. Attraverso le relazioni, comprendiamo le regole non scritte della società,  formiamo il nostro cervello. Letteralmente. 

Relazioni che costruiscono menti

La neurobiologia interpersonale, del resto, è una disciplina che indaga lo sviluppo della mente, e delle funzioni cerebrali, a partire dalle relazioni umane. 
Le relazioni, infatti, hanno un legame fortissimo con le connessioni neurali e condizionano lo sviluppo della mente lungo tutta la nostra esistenza, in particolar modo durante la prima infanzia. 

Secondo la neurobiologia interpersonale, la mente sarebbe quindi il prodotto delle interazioni tra esperienze relazionali, strutture e funzioni del cervello. 
Il cervello (in grado di generare flussi di energia e informazioni) e le relazioni plasmano la mente. E la mente contribuisce a plasmare cervello e relazioni. Un meccanismo che dura per tutta l’esistenza umana, seppur con un’importanza cruciale nei primissimi anni di vita. 

L’educazione alla relazione. Con sé stessi, con gli altri, con i clienti

Le relazioni, quindi, plasmano la mente. Al tempo stesso, però, plasmano la società e possono determinare il successo o meno di una persona, di un progetto, di un’azienda.

Alle relazioni costruttive, positive, generative, ci si educa. Sono le relazioni vere e continuative nel tempo che contribuiscono allo sviluppo di persone, società e progetti vivi e nuovi. Il tempo e l’allenamento alle “sane relazioni” educano le persone alla capacità di ascolto, alla comprensione, al perseguimento di obiettivi condivisi. Alla creazione di legami forti e durevoli nel tempo. 

Vale così per le relazioni personali. Per quelle collaborative tra agenzie e aziende, per quelle commerciali tra aziende e clienti. Relazioni che è possibile comunicare attraverso campagne come Transit Point Café di Fedlux; percepire emotivamente come avviene nella campagna Fell Transport di Torello o, ancora, rivivere attraverso i Corporate Video realizzati per Tgroup in occasione del Transport-Logistics di Monaco. 

Attraverso la relazione si instaura quel clima di fiducia che consente di entrare in sintonia con l’altro, di anticiparne i bisogni, di vedere le cose con i suoi stessi occhi. Una simbiosi, quasi, che determina il successo di qualsiasi tipologia di partnership

Funziona così, ad esempio, all’interno di Crearts. Costruiamo con i nostri clienti relazioni durature nel tempo. Ci alleniamo giorno dopo giorno a guardare il mondo con i loro occhi, per percorrere insieme un viaggio in grado di anticiparne le necessità. In continuo ascolto, affezionandoci alle persone e ai progetti. È per questo che molti dei nostri clienti continuano a sceglierci anno dopo anno. 

Relazioni all’esterno, ma anche all’interno di Crearts. Un ambiente lavorativo privo di scambi interpersonali non può avere la stessa forza creativa di un team affiatato, amalgamato, connesso. Relazioni vere e sane in un’azienda contribuiscono a migliorare la concentrazione delle persone che la compongono, stimolandole a svolgere un lavoro migliore, a raggiungere e gioire, insieme, dei successi ottenuti. 

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