Michelle Lampitelli | 14 Febbraio 2019

Febbraio: la novità, l’essenziale, il vero. E infine (ancora) il branding

Ogni mese comunichiamo alcune delle cose alle quali stiamo lavorando. Qualcuno leggerà quello che facciamo, alcuni altri smetteranno nel momento in cui sembrerà di non trovarci niente di nuovo.

Mi sono domandata cos’è la novità.
Ne ho preso ispirazione leggendo un articolo di qualche tempo fa.
(Se vi è sfuggito all’attenzione potete leggerlo qui).

[..] la novità è raramente l’essenziale. Questo ha a che fare con una cosa sola: rappresentare un soggetto meglio di quanto faccia la sua natura intrinseca. [..]

È una frase che Henri de Toulouse-Lautrec, con finissimo intuito psicologico e con eccezionale sobrietà, utilizzava per dire che è come si utilizza l’esperienza a realizzare qualcosa di innovativo.

Per tornare al discorso in apertura, il meccanismo è esattamente questo. Insomma, molte delle cose che facciamo cominciano così: ok, sono un’azienda che fa […] ma cerchiamo di comunicare oltre, per cogliere il vero, attraverso l’essenziale. Diamo al nostro argomento carattere relazionale, esperienziale, sensoriale. Anche se l’argomento è lo stesso.

Tutto questo sembra riportare il discorso prepotentemente verso il branding, unico elemento che continua a spostare la comunicazione da un piano informativo su più piani di lettura. Proprio quelli appena detti.

Per restare in queste ultime settimane: come si fa a considerare Torello solo un’azienda di trasporto se le motivazioni che stanno dietro ad una commessa di oltre 100 veicoli mostrano un interesse a conciliare esigenze di natura diversa e a portarne il messaggio in ogni occasione utile di confronto?

Playlist troppo eterogenea. Non riesco a trovare un minimo comune denominatore. Fruitèlasenza impegno.

Masterfood ha deciso di lanciarsi. È il momento di dare una sterzata decisiva all’immagine. Da piccoli si può veramente diventare grandi restando dove si è. Con la sola potenza della comunicazione.

Spintarella verso marzo?

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