Michelle Lampitelli | 22 Aprile 2021

Aprile. Ci vogliono salde radici per rifiorire

Lo spunto è stato la nuova campagna di Barilla che mi regala una suggestione: tutto ciò che funziona fa riferimento alle origini.

Si chiama sign of love e riporta il brand alle sue radici, alla voglia di riconnettersi ad una dimensione più autentica, dove preparare un piatto di pasta diventa un modo per comunicare quello che spesso con le parole non riusciamo a dire. Quell’atto di amore che va oltre la classica comunicazione di prodotto per raccontare la genuinità dei valori legati al marchio.

Il trend, che sembra caratterizzare molti brand, si associa con naturalezza a questo periodo in cui si sente forte il bisogno di ritorno alla normalità. Potremmo dire ad una nuova normalità che passa attraverso la riscoperta di una dimensione più intima. Abbiamo nostalgia della nostra vita e della relazione con gli altri, delle cose che ci legano ad essa.
È il momento di rinvigorire e dare nuova energia ai rapporti, ritrovare proprio nella relazione la radice della propria autenticità.

Ritorno alle origini ha caratterizzato anche Crearts negli ultimi pesanti mesi di pandemia: il recupero delle intenzioni iniziali, la voglia di autenticità, il ritorno ad una dimensione locale, più intima. Nel nostro piccolo abbiamo sperimentato questa voglia di ritorno anche da parte delle aziende con cui abbiamo già lavorato.

Non possiamo far altro che accogliere il presente come eredità del passato. Ma c’è di più rispetto al “ripetere” coattivamente, c’è voglia di ritornare ad un riferimento culturale fatto di codici propri, è un riappropriarsi del bagaglio di valori per viverlo con più consapevolezza, è un rallentare per meglio assaporare. È un ritorno alle cose che ci piacciono fare e che ci siamo dimenticati come si fanno.

A che serve correre se poi si ha il fiatone?

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