
Perché il branding
Faccio seguito all’articolo di Michelle, con la volontà – che in alcuni momenti diviene estrema necessità – di voler chiarire i motivi che ci spingono a progettare soluzioni comunicative B2B costruite con le logiche del branding.
Sia chiaro: non tutte le aziende hanno la possibilità di comunicare con il branding. Il motivo è presto detto. La strategia di marca impone specifiche attitudini relazionali, intellettive, sociali, esperienziali e sensoriali che hanno il compito di divulgare i valori propri e differenzianti del brand – o del marchio pronto ad essere percepito come marca.
Tutte le aziende possono promuoversi attraverso specifiche azioni di marketing. Sono invece poche le aziende – e ancor meno quelle B2B – pronte ad affrontare una buona brand strategy.
Cos’è quindi il branding?
Il branding è la logica con la quale sviluppare la strategia della marca, plasmata con una comunicazione a carattere esperienziale/relazionale e divulgata mediante azioni di marketing multicanale.
A quale logica mi riferisco?
La consapevolezza dei valori intangibili mi consente di comprenderne l’unicità e l’essenza di marca. È su questi due valori che il brand può costruire differenziazione, riconoscibilità e di conseguenza relazioni durevoli nel tempo. Il branding ha la capacità di creare, in fase di scelta e in una condizione di mercato paritario, quella identificazione utile a proiettare l’interlocutore verso la scelta di una marca rispetto all’altra. Inoltre, nelle relazioni a lungo termine, il branding è capace di generare quel principio che mi piace definire “di insostituibilità”.
Essere insostituibili non significa persuadere il proprio interlocutore. Anzi. Significa capire i bisogni fino ad anticiparne i desideri, essere coerenti delle proprie scelte e garanti del proprio operato.
Essere insostituibili significa essere inclusivi, modellare un’efficace offerta dei servizi sulle esigenze del singolo, con il quale instaurare una cooperazione bidirezionale autentica e trasparente.
Il branding è interazione, empatia e umiltà. Attraverso il branding la marca ha la possibilità di “trasferire” il proprio sentire, mediante linguaggi e mezzi comunicativi dialettici che trovano sicura risposta.